Premio Discografico
25 anni di “Casetta di composizione di Dobbiaco” –
“Hall of Fame” per le migliori incisioni mahleriane
“Il mio tempo verrà!” – Questa era la frase che Mahler amava ripetere quando gli si chiedeva perché ci fosse così poco interesse per la sua musica. Certo, neanche nei suoi sogni più audaci, se lo sarabbe mai aspettata che proprio lui verso la fine del secolo, periodo del quale nella sua musica illustrava orrori e contraddizioni, sarebbe diventato il sinfonico più eseguito al mondo e che la sua popolarità sarebbe cresciuta in modo tale da essere considerata “enigmatica” e “misteriosa” da alcuni profeti intellettuali della sua musica. Non c’è dubbio: l’interesse postumo per Mahler sembra irrevocabilmente suggellato, facendo del compositore un “classico” nella storia della musica. La sua importanza come compositore non deve più essere giustificata – questo oramai lo devono ammettere anche alcuni dei mahleriani più incalliti che per anni si sono aggrappati al vecchio ideale del “genio incompreso”. A ciò fa seguito la quasi penetrante onnipresenza delle sue sinfonie nei programmi di concerto in tutto il mondo e il boom discografico, incomprensibile anche per gli esperti, iniziato negli anni 60 con l’introduzione della stereofonia e che ha raggiunto dimensioni talmente epidemiche che anche gli esperti discografici più navigati non riescono a spiegare: Come è possibile ascoltare per intero 250 incisioni della sua sinfonia n. 1, per non parlare poi di come distinguerle, oppure delle “solo” oltre 140 versioni della Sesta, sinfonia a lungo rifiutata anche dai mahleriani più incalliti e della quale a metà degli anni 50 non esisteva alcuna incisione!!! Il folle numero di oltre 2774 incisioni è stato segnalato nel 2010 – 150esimo anniversario della nascita del compositore boemo – dalla discografia dell’ungherese Péter Fülöp presentata a Toronto – e nel frattempo si sono aggiunti ben oltre cento nuovi prodotti. Così Mahler nella stima dei direttori ha superato di gran lunga anche i sinfonici più popolari della storia della musica quali Beethoven, Ciaicovskij o Brahms. E per ogni direttore ambizioso è impensabile raggiungere l’apice della carriera senza un proprio ciclo mahleriano.
Per rispondere a questa nuova situazione, con Gustav Mahler come la nuova star discografica, e per non perdere d’occhio la crescente importanza del disco per l’opera di Mahler, 25 anni fa gli iniziatori delle Settimane musicali Gustav Mahler decisero di creare un premio discografico internazionale capace di valutare in modo critico l’immensa discografia mahleriana. Dal 1991 ogni anno cinque rinomati esperti discografici provenienti da tutto il mondo si danno appuntamento a Dobbiaco. Nell’ambito delle Settimane musicali Gustav Mahler la giuria premia le migliori incisioni degli ultimi dodici mesi ed assegna la miniatura della “Casetta di composizione di Dobbiaco”. L’eco internazionale a questo premio è stato positivo e la "casetta di composizione" è diventata un trofeo molto ambito tra gli interpreti mahleriani. Il bilancio è positivo – in questi anni oltre trenta giurati provenienti da ben sette paesi diversi hanno fatto un ottimo lavoro (vedi elenco incisioni premiate su www.gustav-mahler.it): le incisioni premiate si prestano come “base” per ogni discoteca privata, i direttori e le orchestre ai quali è andato il premio speciale appartengono alla cerchia ristretta dei grandi sostenitori di Mahler di questo e del secolo passato.
Attila Csampai
Presidente della giuria “Casetta di composizione di Dobbiaco”
(In occasione del 25esimo anniversario del premio 2015)